La cenere del vulcano Sangay colpisce 55.000 ettari di coltivazioni di banane in Equador.

L’entità del danno è ancora incalcolabile. Quello che si sa per certo è che la produzione che proviene dalle coltivazioni di banane in Equador corrisponde al 30% della frutta settimanale esportata nel mondo. Basti pensare che durante il  primo semestre del 2020 sono stati importati in Europa  52,2 Milioni di cartoni  di origine equadoregna.

La cenere proveniente dall’eruzione del vulcano provocherà  una perdita settimanale stimata  di circa 1,5 milioni di cartoni di banane per un periodo  che potrebbe prolungarsi fino a sei mesi.

Lo stesso materiale depositandosi sulle foglie della piante arresta la fotosintesi influendo in modo negativo sul corretto sviluppo del prodotto.  Inoltre l’eccessivo peso sulle foglie  può provocare la caduta della pianta, con una perdita conseguente del volume di produzione a lungo termine.

Si può ipotizzare che il 30% della produzione delle zone colpite dal fenomeno andrà irrimediabilmente perduto.

Le misure adottate per salvare le coltivazioni di banane.

Il Ministero dell’Agricoltura e dell’Allevamento equadoregno ha emanato delle linee guida da seguire per cercare di arginare le perdite.

Il primo è che i frutti debbano essere trattati introducendo velocemente un sistema di raccolta diverso dal metodo tradizionale. 

In questo processo, il casco di banane deve essere tagliato per primo e non devono essere tagliate foglie.

In secondo luogo bisognerebbe evitare di lavare  le coltivazioni il giorno della raccolta.

L’emergenza non ha colpito solo il settore delle coltivazioni di banane, ma sta interessando tutto il comparto zootecnico. La Prefettura sta fornendo assistenza ai piccoli e medi agricoltori e allevatori dell’area interessata.

Le conseguenze sul mercato mondiale ed europeo.

Il rischio per il mercato europeo è che durante il primo semestre del 2021 ci possa essere un offerta del prodotto minore delle previsioni.

La contrazione dovuta alla minor produzione proveniente dall’Equador si andrà a sommare alla scarsità di reperibilità del prodotto prevista  proveniente dal Guatemala,  Costa Rica e Colombia.

Molti importatori non strutturati si troveranno senza fornitura necessaria a soddisfare le richieste dei loro clienti.  Al contrario Dal Bello SIFE con il prodotti marchiati LOLA manterrà l’impegno preso con i propri consumatori e garantirà al mercato la quantità richiesta.

Alessandro Dal Bello
Vice Presidente
Dal Bello SIFE